In Italia diverse città stanno sperimentando l’utilizzo di materiali plastici per la produzione del manto stradale. Le plastiche riciclate si rivelano molto performanti e danno vita a strade amiche dell’ambiente.
A Torino in questi giorni, si sta discutendo la proposta di riasfaltare le strade di uno dei quartieri storici della città, San Salvario, servendosi di plastica riciclata. Questa innovativa modalità di costruzione delle strade è già stata sperimentata sia a Roma che in altre città europee, mettendo in luce le grandi potenzialità di questo nuovo prodotto ecofriendly.
"Noi crediamo” – afferma uno degli ideatori del progetto– “che questa possa essere l’occasione giusta per sperimentare soluzioni innovative e sostenibili, alternative al tradizionale asfalto.”
I vantaggi della plastica
L’idea di costruire strade con la plastica riciclata che, rispetto all'asfalto, non solo è a impatto zero ma regge anche meglio le alte e basse temperature ed ha una durata ed una resistenza di circa 3 volte superiore, è venuta per primi agli indiani. Infatti, già nel lontano 2002 essi hanno utilizzato una colla polimerica ricavata da rifiuti di plastica triturati per costruire la strada di Jambulingam, a Chennai. Dopo circa vent'anni, nonostante i monsoni, il caldo e migliaia di vetture, la strada non si è consumata, né ha riportato crepe o buche. Sono questi risultati strabilianti che hanno spinto l'lndia a investire su questa tecnica di costruzione a basso impatto ambientale. Oggi lo Stato asiatico conta oltre 33.000 km di strade di questo tipo e il governo indiano punta a realizzarne più di 83.000 km.
In Europa i primi esperimenti con la plastica riciclata nel manto stradale risalgono a pochi anni fa. Nel 2018 in Olanda, grazie alla collaborazione di tre società leader nella costruzione di strade e nel riciclo, è stata inaugurata la prima Plastic Road del mondo, una pista ciclabile di 30 metri. Essa è costituita da una serie di moduli prefabbricati composti da plastica riciclata che si incastrano tra loro costituendo una superficie stradale. Per la costruzione, sono stati riciclati l'equivalente di 218 mila bicchieri e 500 mila tappi gettati nell'immondizia. La particolarità del progetto sta nei moduli prefabbricati cavi al loro interno, molto leggeri e che possono essere installati anche su un terreno sabbioso. La strada che viene poggiata ha quindi il duplice vantaggio di permettere il passaggio di tubazioni e cavi, che possono essere utilizzati anche per la ricarica dei veicoli elettrici, e facilitare gli interventi di manutenzione. Inoltre, in caso di pioggia, l’acqua viene raccolta all'interno evitando la possibilità di inondazioni.
In Italia
Anche l’Italia, quindi, si sta attrezzando per rimanere al passo con i tempi e realizzare le proprie “strade in plastica”. Per esempio, sulla Via Ardeatina a Roma, è stato realizzato il primo tratto al mondo con un super-modificante in grafene e plastica riciclata, il Gipave. Questo nuovo prodotto è il frutto di una collaborazione tra Iterchimica, Directa Plus, G.Eco (Gruppo A2A) e l’Università Bicocca di Milano. Il Gipave rende l’asfalto più resistente fino al 250%, prevenendo così la formazione di buche e rendendolo anche antismog e antighiaccio. Dal punto di vista ambientale, il riuso dei materiali già presenti sulla strada, l’aumento della durata, la diminuzione della manutenzione fanno sì che le strade realizzate con il Gipave possano essere riciclate al 100%, riducendo così l’estrazione di nuovi materiali e l’impiego di bitume di primo utilizzo.
Questo nuovo additivo è stato utilizzato di recente anche per costruire una pista dell’aeroporto di Fiumicino, la prima al mondo di questo genere, per confermare in situazioni di grande stress gli ottimi risultati già ottenuti in ambito stradale.
Le stime indicano che la domanda globale per i materiali plastici crescerà in modo considerevole nei prossimi decenni. Tecnologie come queste, possono rivelarsi di grande aiuto nel limitare gli impatti ambientali legati allo smaltimento della plastica. Le sfide che la società sta affrontando in questo secolo riguardano proprio il riutilizzo e la conversione dei rifiuti per una maggiore sostenibilità energetica. Un manto stradale che sfrutti i prodotti di scarto anziché essere creato ad hoc con l’utilizzo esclusivo di materie prime, offre una valida soluzione all'attuale problema dell’inquinamento.
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