Notoriamente il settore delle telecomunicazioni è considerato uno dei più strategici per qualsiasi Paese. Non a caso, infatti, quando si parla di telecomunicazioni, viene naturale fare riferimento alla terza rivoluzione industriale, che ha portato alla nascita della nostra società così come la conosciamo: veloce, connessa, digitale.
La Fibra Ottica, o per meglio dire il cavo in Fibra Ottica, è una tecnologia di trasmissione di dati e informazioni che, tra le altre cose, permette agli utenti di raggiungere alte velocità quando si naviga su internet. Erede del cavo in rame o doppino telefonico, questa sfrutta materiali più complessi, come i filamenti in fibra di vetro o di polimeri plastici, per trasferire molte più informazioni contemporaneamente e a una velocità maggiore.
Protetti da una guaina in gomma, capace di renderli al contempo leggeri e resistenti, questi cavi di nuova generazione riescono a “trasportare” i dati necessari alle comunicazioni di internet e telefonia attraverso segnali di luce.
Riconosciuta come leader mondiale del settore anche grazie all’acquisizione nel 2017 del gruppo statunitense General Cable è un’azienda italiana, Prysmian, specializzata in due settori: Cavi e Sistemi Energia per la trasmissione e distribuzione di elettricità e Cavi e Sistemi Telecom per le telecomunicazioni e per la trasmissione di dati. Fondata originariamente nel 1879 sotto un altro nome, dal 2007 è quotata alla Borsa di Milano.
Nell’ultimo periodo l’azienda ha annunciato l’avvio di un innovativo progetto pilota in collaborazione con l’operatore telefonico olandese KPN il quale prevede l’installazione di una rete in fibra ottica contenente il 90% di plastica riciclata di elevata qualità.
KPN diventerà, quindi, la prima azienda europea di telecomunicazioni ad utilizzare questo nuovo cavo sostenibile per stabilire connessioni per i propri clienti. Nello specifico, questa soluzione prevede l’impiego del cavo Sirocco HD 96f, già introdotto a inizio anno dal gruppo italiano, e tubi Easenet più sottili – 10 mm di diametro rispetto ai 14 dei condotti tradizionali.
Questa innovazione comporterà non solo una riduzione della metà delle materie prime vergini necessarie per produrre cavi e condotti, ma anche dei costi di trasporto, stoccaggio e imballaggio. Attraverso diametri più piccoli, infatti, una bobina riuscirà a contenere lunghezze maggiori e occupare meno spazio durante la fase di trasporto.
Le prime implementazioni del progetto sono previste a Buitenpost e Nijmegen. “Durante l’installazione – spiega Prysmian – ci si aspetta che emergano ulteriori vantaggi, come una minore necessità di lavori di scavo nei siti di concentrazione della rete, che porterebbe ad una minore quantità di terra da rimuovere e smaltire”.
Infatti come ulteriore conseguenza, tutti questi accorgimenti ridurranno sensibilmente le emissioni di CO2 e il flusso di rifiuti a fine vita.
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