Quando la raccolta di rifiuti di plastica dai fondali marini e la volontà di applicazione di un’economia circolare sono spunto di conversione dei processi produttivi come strumento di protezione dal COVID-19.
Sono una nuova frontiera della sostenibilità le mascherine riutilizzabili contro il COVID-19 create dalla collaborazione tra PADI, associazione di addestramento subacqueo presente in tutto il mondo con oltre 6500 Dive Center e Rash’R, azienda irlandese promotrice di abbigliamento enviromental friendly.
L’iniziativa nasce dall’idea di un gruppo di subacquei con l’intento di ripulire le acque degli oceani in cui si immergono giornalmente e salvaguardare al tempo stesso la salute delle persone. Per questo motivo hanno ideato questi originali dispositivi di protezione creati col materiale raccolto nel fondale marino e disponibile in diversi modelli e fantasie che ne ricordano l’ambientazione, tutti con filtri intercambiabili che permettono il riutilizzo. Questo processo di riciclo della plastica ha permesso, così, lo smaltimento di quasi oltre 1.276 libbre di rifiuti plastici che corrispondono a circa 700 kg.
Uno degli aspetti lodevoli di questa iniziativa è il carattere del progetto, che nasce a titolo volontario senza scopo di lucro come dichiarato da Lisa Nicklin vicepresidente del settore marketing di PADI, infatti le mascherine vengono vendute al prezzo di produzione. Altro punto è l’inaspettato numero di preordini dei dispositivi a sottolineare che i consumatori non solo hanno acquistato per bisogno personale ma anche guardando l’impatto ambientale e al riciclo dei materiali.
Di fronte all’emergenza Coronavirus, però, sono tante le aziende anche del nostro territorio che animano l’economia circolare e che non sono rimaste con le mani in mano.
Un altro caso di reinvenzione di prodotti arriva, infatti, direttamente da Lainate un comune in provincia di Milano, dove l’impresa Ideal Plast, leader in Italia nella progettazione e realizzazione di oggetti, manufatti e arredi urbani in plastica riciclata proveniente dalla raccolta differenziata, ha deciso di dare il suo contributo realizzando in tempi record mascherine durevoli in gomma, sanificabili e con la presenza di filtri intercambiabili per limitare le parti che non si possono recuperare. Producendo inoltre paratie removibili per uffici e negozi, parafiati per taxi, dispenser di gel igienizzanti in plastica riciclata e vassoi autosanificanti creati con l’aggiunta di polveri d’argento che garantiscono al materiale plastico una carica antibatterica naturale che non si esaurisce.
Alessandro Trentini, fondatore e direttore tecnico di Idea Plast ha dichiarato “L’emergenza Covid ha messo molte aziende di fronte alla necessità di ripensare, almeno temporaneamente, la propria produzione. Quando è stata chiara a tutti la complessità della situazione generata dalla diffusione del Coronavirus, abbiamo pensato a qualcosa che potesse andare oltre l’emergenza” aggiungendo la considerazione della necessità di iniziare a pensare con un’ottica di economia circolare della plastica rivolta anche ai DPI (dispositivi di protezione individuali) come guanti usa e getta e mascherine, auspicando che venga creata un’idea di recupero anche per questo materiale, facendo in modo che l’emergenza Coronavirus non ci allontani dal concetto di sostenibilità creando, in questo modo, solo un’emergenza nell’emergenza.
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