Serve un quantitativo pari a undici bottiglie di plastica per produrre un paio di scarpe. Lo scopo di Adidas e Parley for the Oceans è quello di utilizzare le bottiglie di plastica gettate in mare al posto della plastica vergine, per creare delle calzature sostenibili e amiche dell’ambiente.
Adidas, azienda multinazionale che opera nel ambito degli articoli sportivi nata nel 1924 in Germania, ha deciso di adottare una politica più green nella produzione delle sue scarpe. L’azienda, infatti, è fortemente convinta nella capacità dei brand di influenzare le masse e ritiene che tutti i marchi dovrebbero promuovere tematiche ambientali come ad esempio l’allarmante fenomeno dei rifiuti plastici nei mari di tutto il mondo.
Per questo motivo nel 2015 nasce la linea “Ocean Plastic Trainer” in collaborazione con l’associazione ambientalista Parley for the Oceans con cui hanno trovato dei metodi per ridurre l’impatto ambientale e trasformare i rifiuti plastici in una risorsa, tramite creatività e immaginazione riducendo l’impatto ambientale e creando una calzatura amica dell’ambiente.
In questo progetto i rifiuti plastici vengono utilizzati come materiale grezzo al posto della plastica vergine, la tomaia, ossia la parte in tessuto della scarpa, è realizzata con filamenti provenienti da rifiuti marini riciclati e reti da pesca illegali recuperate negli oceani. La plastica viene recuperata da Parley attraverso i suoi partner presenti in tutte le comunità costiere del mondo e viene poi ripulita e trasformata in filato che può essere utilizzato per la realizzazione dei prodotti. Adidas, però, non si è fermata alle sole scarpe ma, dopo la presentazione del primo prototipo alle Nazioni Unite nel 2015, ha deciso di ampliare la gamma di prodotti in materiale riciclato creando anche una linea di abbigliamento e sportswear.
I modelli, che prendono il nome di UltraBoost Parley, UltraBoost X Parley e UltraBoost Uncaged Parley realizzati da Alexander Taylor in collaborazione con Adidas, sono composti da due tipi di plastica riciclata, il polietilene tereftalato (PET), impiegato comunemente per le bottiglie d’acqua, e il nylon aggiunto delle reti da pesca.
Le scarpe sono composte per il 95% di materiale di scarto raccolto nell’oceano indiano e per il 5% da altri materiali riciclati. Questi materiali, oltre ad offrire sostenibilità verso l’ambiente garantiscono anche alti livelli di performance nella resistenza del prodotto.
Dal lancio delle calzature nel mercato sono state vendute oltre cinque milioni di paia recuperando così più di 2800 tonnellate di rifiuti per ogni paio di scarpe, infatti, servono circa undici bottiglie di plastica per la tessitura esterna, la fodera e le stringhe. Apprezzate dai clienti proprio perché esempio concreto di un brand che nei processi produttivi si preoccupa dell’ambiente e di attuare scelte etico sostenibili, le scarpe riciclate stanno riscuotendo sempre più successo e le vendite sono in continuo aumento.
Inoltre Adidas ha deciso di eliminare la produzione e l’utilizzo della plastica vergine per tutte le sue linee entro il 2024, includendo anche i sacchetti nei punti vendita e il materiale utilizzato negli uffici sostituendolo con plastica riciclata.
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